Il botulino (Clostridium botulinum) e' un
batterio che in determinate condizioni puo'
rilasciare una tossina letale per l'uomo.
La pericolosita' e' legata a vari fattori:
-
il batterio e le sue spore sono
ampiamente diffusi nell'ambiente
-
la tossina e' estremamente
tossica
-
il batterio e' in grado di
resistere sotto forma di spora a
molti trattamenti a cui i
peperoncini sono sottoposti
durante la trasformazione; solo
la sterilizzazione a temperature
superiori a 120°C e' in grado di
uccidere le spore.
-
la contaminazione da botulino e
la presenza della tossina
possono non provocare
alterazioni evidenti del
prodotto.
Per produrre la tossina il batterio ha bisogno
che si verifichino (tutte insieme) le seguenti
condizioni:
-
assenza di ossigeno
-
PH superiore a 4.5
-
acqua libera maggiore o
uguale a 0.93
-
temperatura sufficientemente
elevata
-
tempo (non molto)
Alcune di queste condizioni possono non essere
immediatamente chiare, ma saranno chiarite nel
seguito.
In base alla condizioni per la produzione di
tossina e alla capacita' di sopravvivenza delle
spore, i metodi per ridurre i rischi del
botulino nella conservazione di un prodotto sono
i seguenti ...
-
il prodotto e' sottoposto a
trattamento termico a
temperatura superiore a 120°C
-
Il prodotto non e' sottovuoto
-
il prodotto e' acido con PH
inferiore a 4.6
-
il prodotto ha un basso valore
di acqua libera (cioe'
disponibile per il batterio),
precisamente il valore
dell'acqua libera (in sigla, aw)
deve essere inferiore a 0.93
-
il prodotto e' congelato
-
il prodotto e' consumato in
tempi brevissimi (un giorno) e
conservato a bassa temperatura
in questo intervallo di tempo
E' sufficiente che sia soddisfatto almeno uno
dei criteri elencati.
Il primo punto e' critico; la normale
sterilizzazione "casalinga" non raggiunge mai
temperature superiori a 120°C (l'acqua bolle a
100°C, non di piu'!).
In teoria si potrebbe provare con una pentola a
pressione, ma e' difficile garantire il
raggiungimento dei 120°C su tutto il prodotto.
L'unico modo sicuro di sterilizzare e' l'uso di
una autoclave, un macchinario professionale
piuttosto costoso, accessibile solo a
professionisti della
trasformazione/conservazione.
Il secondo punto e' semplice da realizzare, ma
sarebbe troppo bello se fosse così facile.
L'esposizione all'aria infatti evita la
produzione della tossina botulinica, ma da via
libera ad una lunga serie di altri
microorganismi (batteri aerobi, muffe ecc)
In ogni caso, anche per prodotti non sottovuoto
occorre essere sicuri che non si possano creare
condizioni di assenza di ossigeno all'interno.
Il terzo punto e' realizzabile abbastanza
facilmente utilizzando un prezioso alleato,
l'aceto.
L'aceto deve avere acidita' dichiarata in
etichetta superiore al 5% (normalmente l'aceto
per conservazione verdure ha un valore di 6%,
gli aceti per insalata arrivano a 7.5%)
Il quarto punto e' anche realizzabile abbastanza
facilmente con l'essicazione.
E' pero' importante che il prodotto sia davvero
ben essiccato.
Peperoncini secchi al punto giusto perdono fino
al 90% del peso e si sbriciolano se schiacciati.
Peperoncini secchi "gommosi" non sono
assolutamente adatti.
E' vivamente consigliato l'uso di un essicatore
elettrico e di una temperatura non troppo bassa
(per velocizzare l'operazione)
Secondo alcune fonti comunque, l'aw
della frutta secca e' circa 0.60, un valore che
mette ampiamente al riparo da sorprese.
Altri metodi per ridurre l'acqua libera sono
l'utilizzo dello zucchero e del sale; entrambi,
in concentrazioni adeguate, possono rendere
l'acqua presente nel prodotto non disponibile
per il batterio.
Gli ultimi due punti non richiedono particolari
spiegazioni; anche se non e' ben documentata la
temperatura sotto la quale il batterio e'
inattivo, la temperatura di un freezer e' di
sicuro sufficientemente bassa per garantire
sicurezza.
Qualunque sia la tecnica utilizzata per la
conservazione, e' sempre importante lavare bene
i peperoncini utilizzati, scegliere solo quelli
sani e integri e sterilizzare tutto il materiale
utilizzato (vasi, tappi, recipienti utilizzati
nella produzione ecc)
Chiariti gli aspetti teorici, passiamo alla
parte piu' importante, la pratica.
Un prodotto e' sicuro per il rischio botulino
se ...
-
E' acido (PH<4.6)
-
E' molto zuccherato (zucchero >
35%)
-
E' molto salato (percentuale di
sale > 15%)
-
E' ben secco (aw<0.93)
Secondo alcune fonti anche l'alcool inibisce l'attivita'
del batterio; possiamo quindi aggiungere (con
riserva) ...
-
E' alcoolico (alcool>3%,
percentuale non ben documentata)
E' sufficiente che sia rispettato almeno uno dei
criteri elencati.
Ecco alcuni esempi pratici di prodotti sicuri.
-
peperoncini freschi sottaceto
-
olio piccante prodotto con
peperoncini essiccati in pezzi o
in polvere (i peperoncini devono
essere davvero ben secchi!)
-
polvere di peperoncino essiccato
-
grappa piccante prodotta con
peperoncini essiccati o freschi
-
marmellata di peperoncini (ben
zuccherata)
-
peperoncini freschi conservati
in miele
-
frutti freschi in freezer
(consumare subito dopo lo
scongelamento)
-
trito di frutti freschi in
freezer (consumare subito dopo
lo scongelamento)
-
peperoncini freschi in salamoia
(soluzione di acqua e sale con
concentrazione > 15%, 150 gr di
sale in un litro d'acqua) o
(tagliati) sotto sale (?!)
-
salse consumate subito
(un giorno, due al massimo) e
conservate in frigo
-
salse sterilizzate in autoclave
a T>120°C per 10-15 minuti.
-
salse acide (PH<4.6, l'acidita'
si puo' ottenere con l'aggiunta
di aceto o opportuni
conservanti; occorre essere
sicuri che il PH sia
stabilmente sotto 4.6!)
Ecco alcuni esempi pratici di prodotti NON
sicuri
-
olio piccante prodotto con
peperoncini freschi
-
peperoncini freschi sottolio
-
salse a base di peperoncino non
acidificate
-
peperoncini ripieni sottolio
-
...
La lista, purtroppo, e' lunga (e destinata a
crescere, man mano che mi vengono in mente altri
esempi) e comprende tante cose buone
...
in pratica TUTTE le salse non acide e TUTTI i
sottoli!
Molti metodi per preparare salse o sottoli
raccomandati in tanti libri di ricette prevedono
la bollitura in aceto o il lavaggio in aceto per
acidificare il prodotto prima della
trasformazione o conservazione in olio.
Questi metodi sono sicuri SOLO se il PH del
prodotto finale e' inferiore a 4.6!
E' rischioso andare "a occhio", per essere
davvero sicuri bisognerebbe proprio misurare il
PH.
L'alternativa sicura e' "esagerare" con l'acidita';
e' il caso della conservazione in aceto puro con
acidita' dichiarata > 5%, sicuramente in grado
di acidificare il prodotto sotto il fatidico
limite 4.6.
Il fatto che i sottoli non siano sottovuoto non
e' determinante per escludere l'attivita' del
botulino perche' l'olio e' in grado di isolare
il prodotto creando localmente condizioni
anaerobiche.
Chi prepara salse a base di peperoncino non deve
farsi ingannare dalla somiglianza con le
salse di pomodoro.
Il pomodoro (almeno per le varieta'
tradizionalmente utilizzate per produrre la
conserva) e' acido di suo; la normale conserva
di pomodoro ha per sua natura PH acido inferiore
a 4.6.
Il peperoncino, al contrario, non e' affatto
acido.
Un discorso a parte merita l'olio piccante
preparato con frutti freschi e successivamente
sottoposto a trattamento termico (famoso il
metodo "al microonde")
Questa tecnica e' dubbia, ma anche fosse sicura
rimane il fatto che l'olio riscaldato ad alta
temperatura perde gran parte delle sue
proprieta' organolettiche.
Salvare le proprieta' del peperoncino fresco
rovinando quelle dell'olio non sembra una buona
idea.
Molto meglio allora usare olio + peperoncino
fresco mescolandoli direttamente nel piatto!
Per finire, un paio di buone notizie.
La tossina botulinica e' termolabile, puo'
essere distrutta dalla cottura a 90°C per alcuni
minuti (i valori esatti sono poco documentati,
nel dubbio meglio esagerare).
E' quindi possibile consumare prodotti "a
rischio" cuocendoli.
Il botulismo (intossicazione da tossina
botulinica) e' molto grave, spesso letale, ma
fortunatamente e' anche molto raro (meno di 400
casi documentati in Italia dal 1984 al 2011).
Essere intossicati dalla tossina botulinica e'
improbabile, ma la (im)probabilita' non
e' una certezza e ... a chi tocca, tocca!
(fonte: pepperfriends.com)
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