Il Cundigiun, pare trovi le sue origini nella Liguria di Ponente al confine con la Provenza, tanto che ricorda in parte la famosa niçoise francese. Questa insalata nel tempo ha camminato lungo tutto l’arco ligure andandosi via via modificando, come sempre avviene, in base alle zone, ai gusti familiari, alle stagioni, fino a raggiungere le tavole dei genovesi. Se la Capponada porta con sè la storia dei marina liguri, il Cundigiun racconta quella dei contadini, o meglio delle contadine liguri, che aspettando i mariti lontani lo consumavano insieme per strada, riunite intorno ad un unico piatto (u “grillettu”), probabilmente tra un pettegolezzo e l’altro. E’ un’insalata dove protagonista è la verdura estiva che cresce negli stretti orti terrazzati della Liguria: pomodori, peperoni, cetrioli, cipolle, fagiolini e, talvolta, patate. Un’insalata arricchita dal profumo delle abbondanti foglie di basilico spezzate grossolanamente con le mani, dal gusto intenso delle olive taggiasche e dei capperi, dalla presenza sapida e corposa delle acciughe sotto sale, prezioso alimento proteico che non mancava mai nelle dispense dei contadini liguri, anche dei più poveri, e delle uova. Un piatto, infine, che vuole essere condito con abbondante olio extravergine d’oliva, come suggerisce il proverbio locale che recita: “non mi fido di tre cose: condiglione senza condimento, bella donna civettuola e contadino senza tridente”. Una variante molto diffusa del Cundigiun prevede anche qui l’aggiunta delle tradizionali gallette del marinaio, forse per conferire più sostanza all’insalata trasformandola in un piatto unico completo e bilanciato. Le gallette vengono sempre leggermente ammorbidite con acqua e aceto e poi disposte sul fondo del piatto per raccogliere, impregnandosi, il succo dei pomodori e delle altre verdure. Se si ha tempo di aspettare qualche ora prima di mangiarlo non se ne resterà delusi. Quando si parla di Condiggion, si parla di un piatto di origine povera, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Nasce con lo scopo di unire armoniosamente le verdure che la bella stagione dona al fine di creare una superba insalata mista che doveva in passato avere la funzione di piatto unico. Non si tratta però di una semplice insalata fine a se stessa, in quanto ebbe in passato anche una funzione sociale; le donne erano infatti solite consumarlo sedute sugli scalini di casa, spettegolando con le vicine servendosi spesso da un’unica insalatiera mentre i mariti erano in mare a pesca. |