Si tratta di una minestra
che in passato veniva considerata un piatto "dei ricchi" in quanto soltanto loro
potevano permettersi di macellare il maiale per prepararla.
Durante la macellazione dell'animale le parti non utilizzate per la produzione
dei salumi (muso, coda, orecchie, ossa) venivano messe a bollire in una capiente
pentola a cui veniva aggiunto l'orzo.
Se ne producevano coś enormi quantitativi; il giorno stesso della macellazione
dell'animale tutto il vicinato veniva invitato a consumarla, la quantità
rimanente veniva poi consumata nel giro di parecchi giorni (anche 20)
conservandola in mastelli e riscaldandola di volta in volta.
La famosa canzone
dialettale del "crapa pelada" infatti originariamente dice: crapa
pelada la fà i turtei e ne da minga ai so fradei, so fradei fan
l'urgiada e ne dan minga al crapa pelada.
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