Non sapere cosa c’è all’origine aiuta
sicuramente i consumatori a divorare un alimento
che si dimostri piacevole alla vista, e saporito
al gusto.
Una corretta informazione sulla preparazione
e composizione dei vari alimenti potrebbe
però aiutarci a fare scelte più consapevoli
sulla nostra alimentazione. Sempre che non siate
tentati dal risparmio ad ogni costo,
atteggiamento purtroppo frequente e, talvolta,
obbligato in questo tempo di crisi.
Il processo industriale del wurstel
Partiamo dal procedimento generale, buono per
tutti i tipi di wurstel, siano essi di pollo, di
suino o di manzo.
Sono insaccati di carne cotta a forma di
salsicciotto lungo e possono essere costituiti
da diversi tipi di carne, in genere pollo
e manzo.
Se l’85% è carne proveniente da diversi tagli,
il restante 25% è costituito da avanzi di
altre lavorazioni della carne destinata ad
essere venduta come bistecche, fettine impanate,
salumi, e altri prodotti.
Questa porzione dei wurstel è fatta da un mix di
ritagli provenienti da operazioni di spolpatura
e di rifilatura. Alla fine si ottiene un
trito che contiene 15-25% di grasso
(generalmente cotenna o altro grasso duro) e
1-7% di tessuto connettivo. Il grasso è
necessario per il suo contenuto di collagene che
dona consistenza alla polpa.
Avanzi e carne sono macinati assieme attraverso
un disco di metallo forato e quindi
mescolati con amido, sale e aromi per
addensare e insaporire il tutto.
Il composto viene poi rimescolato in una vasca
rettangolare e sottoposto alla
vaporizzazione con acqua, prima
dell’aggiunta dello sciroppo di mais che
conferisce un retrogusto dolce. Successivamente si mescola ancora con l’acqua per uniformare gli ingredienti e rendere il tutto più gustoso. L’affinamento si ottiene con un macchinario che aspira l’aria e subito dopo si posizionano delle guaine tubolari di cellulosa nella macchina farcitrice. La carne passa quindi in un budello artificiale di 13 cm di lunghezza, mentre in un altro macchinario i salsicciotti sono messi in fila e appesi a dei ganci mobili, che li trasportano prima sotto una pioggia di fumo liquido (utile ancora per insaporire) e poi in un forno disposto con varie zone di cottura, per essere cotti a 80° per alcune ore. Una volta sfornati, i wurstel vengono spruzzati con acqua gelata e salata per raffreddarli prima del confezionamento. Giunti al reparto di scarico, un macchinario li stacca dai ganci e li porta al trasportatore. Da qui scivolano in reparti metallici e se dopo aver tolto il budello viene rimossa anche la striscia nera che funge da indicatore ai loro lati, significa che i wurstel son pronti per il confezionamento. Eccoci quindi alla pelatura: una lama incide la punta dei wurstel, mentre un getto di vapore li pela. Un addetto al controllo verificherà poi che siano stati rimossi i budelli e che non ci siano difetti di qualsiasi sorta. L’ultima fase è compiuta da un
macchinario chiamato sprocket che
predispone i wurstel per il
confezionamento. Wurstel di pollo e tacchino e la carne separata meccanicamenteI wurstel di pollo o tacchino sono fatti all’85-90% da carne separata meccanicamente, ovvero la polpa che arriva dalla spremitura delle carcasse degli animali dopo essere state spolpate per farne altri prodotti. Sono eliminate ossa e frammenti, pericolosi se ingeriti. Si tratta dunque di un sottoprodotto ottenuto dalla macellazione delle carcasse, trasferite in presse e spremute. Questo mix, detto anche Pink Slime, viene poi trattato con additivi. L’insaporimento si ottiene in seguito all’immersione dei wurstel in acqua aromatizzata, con l’aggiunta di spezie ed esaltatori dell’aroma e correttori di acidità (citrati). Si aggiungono anche antiossidanti (acido ascorbico), stabilizzanti e addensanti (polifosfati, farina di guar). I wurstel possono contenere anche, lattosio, amido e glutine, per cui non sono adatti agli intolleranti di queste sostanze. fonte: tuttogreen |