Tucc e regel |
Ingredienti |
- FARINA GIALLA: 700 g
- FORMAGGIO MAGRO D'ALPEGGIO: 1,2 kg, di mezza stagionatura
- BURRO: 800 g
- ACQUA: 3 l abbondanti
- OLIO: un cucchiaio
- SALE: q. b.
per il regell:
- VINO ROSSO: 1,5 l
- SCORZA DI UN LIMONE MELA: 1
- CHIODI DI GAROFANO: 3
- CANNELLA: una stecca |
Preparazione |
Preparare nel paiolo la polenta, versando nell'acqua salata la farina gialla e l'olio e sbattendo tutto con il bastone; dopo circa 45 minuti di cottura incorporare alla polenta, sempre rimestando col bastone, piccole quantità di formaggio, alternandole con piccole quantità di burro, fino a esaurire entrambi gli ingredienti e ad ottenere un composto perfettamente amalgamato; lasciar cuocere ancora per 30 minuti e portare a tavola; una volta consumato il tucch, rimettere il paiolo sul fuoco, con tutta la sua camicia di polenta, e versarvi le due bottiglie di vino rosso; aggiungere lo zucchero, i chiodi di garofano, la cannella, la scorza del limone e la mela tagliata a pezzi; lasciar sobbollire per un quarto d'ora e servire ben caldo in scodelle di terracotta. |
Commento |
ORIGINI Tipico della zona di Bellagio, piö che un piatto è un piccolo rito familiare o di gruppo.Il termine tucch deriva dalla radice tucà , poiché la polenta viene appallottolata tra le dita. Regell deriva invece da regiöu (capofamiglia), forse perché era compito rituale del patriarca versare il regell ai presenti, quasi un bicchiere della staffa, prima di concludere il pasto. Piö che il cibo e la bevanda in sé (in fondo, una polenta uncia e un vin brülé), conta quella sorta di liturgia che ne governa la preparazione e la consumazione. Il tucch si mangia, infatti, non necessariamente a tavola, stando in cerchio attorno al paiolo, che puo essere appoggiato anche su una sedia.Ognuno dei presenti raccoglie dal paiolo, con un cucchiaio di legno, un po' di polenta e la porta alla bocca dopo av |
Alcune ricette di questa pagina sono di mia invenzione.
Altre derivano da libri, internet, o dalla memoria.
Sono raccolte qui perché le ho eseguite almeno una volta e le consiglio anche a voi.
Fulvio